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Defibrillatore, il migliore modello automatico o semiautomatico

In molti conoscono il defibrillatore per la sua presenza iconica in molti film, ma a che cosa serve il defibrillatore e qual è il miglior modello di defibrillatore automatico?

I defibrillatori non sono tutti gli stessi, infatti ne esistono tantissimi tipi diversi identificabili in tre gruppi principali:

  1. manuale,
  2. semiautomatico,
  3. automatico.

Perchè il defibrillatore è importante

Quando una persona perde conoscenza, non dà segni di risposta a stimoli esterni e non respira potrebbe essere in atto un arresto cardiaco. Questi episodi sono molto gravi e purtroppo portano rapidamente alla morte in quanto il cuore non pompa il sangue adeguatamente e quindi i tessuti non riescono a recepire l’ossigeno di cui hanno bisogno.

È statisticamente dimostrato che nei casi in cui una persona ha un arresto cardiaco e viene soccorsa con il massaggio cardiaco e il defibrillatore in tre o cinque minuti, le sue possibilità di sopravvivenza si triplicano. In Italia ogni anno 60.000 persone hanno arresti cardiaci e in più del 50% dei casi questo avviene davanti ad altre persone, ma solo un decimo delle persone che assistono a questi drammatici momenti hanno la prontezza e le conoscenze adatte per effettuare le pratiche di primo soccorso e di rianimazione cardiopolmonare. Se più persone fossero in grado di utilizzare il defibrillatore e se ogni struttura fosse dotata di defibrillatori automatici come avviene in gran parte dei Paesi civilizzati in tutto il mondo, ogni anno si riuscirebbero a salvare molte più vite.

Migliori defibrillatori acquistabili automatici e semi-automatici

Strano ma vero, è possibile comprare online dei defibrillatori (principalmente modelli automatici). Amazon ha a disposizione dei modelli a buon prezzo che verranno consegnati direttamente nel luogo d’ordine. Occhio però alle normative necessarie per poter disporre di uno di questi strumenti.

I modelli tradizionali, ossia quelli manuali, non possono esser venduti, per questo vi mostriamo solo i modelli regolarmente in vendita. Ovviamente, potrebbe risultare utile acquistare degli accessori per chi sia già in possesso di questo strumenti, quindi nella lista qui di seguito verranno elencati anche questi ultimi.

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Una scarica elettrica può riportare in vita

Il cuore è un muscolo del corpo umano e si suddivide in quattro cavità, due atrii e due ventricoli. Il cuore genera e dirige autonomamente gli impulsi nervosi per regolare le attività di contrazione delle sue quattro parti per far circolare così il sangue in tutto il corpo umano.

Questi impulsi, che sono elettrici, vengono scanditi secondo una giusta frequenza di contrazione del cuore e danno vita al battito cardiaco che tutti conoscono secondo un ritmo normale. Il ritmo cardiaco normale, noto anche come ritmo sinusale, viene identificato in un range di valori compresi tra 60 e 100 battiti al minuto. Quando avviene l’arresto cardiaco significa che si è in presenza di un problema nel “sistema elettrico” del cuore. Di conseguenza l’organismo non riesce più a pompare il sangue in tutto il corpo umano causando così potenziali rischi anche vitali per la persona.

Il defibrillatore genera una brevissima ma intensa scarica elettrica e crea quindi un vero e proprio shock che causa un’interruzione di questa condizione consentendo quindi al cuore di ricominciare la sua attività come di consueto ad un ritmo regolare.

Come funziona il defibrillatore

Il defibrillatore può funzionare grazie a delle batteria o collegandolo ad una presa di corrente e il suo funzionamento si basa su delle scariche elettriche generate ad una certa intensità tramite due piastre metalliche, i famosi elettrodi posizionati sul torace della persona in arresto cardiaco.

L’operatore che deve usare il defibrillatore può posizionale le due piastre elettriche in vari punti del busto come ad esempio sulla sottoclavicola destra leggermente sotto la spalla e nella zona ascellare media sinistra sotto l’ascella.

Cause dell’arresto cardiaco

L’arresto cardiaco può essere originato da una serie di situazioni che hanno però tutte la stessa conseguenza: impediscono al sangue di arrivare ai tessuti e agli organi del corpo umano, il quale non riuscendo più a ricevere ossigeno entra in uno stato di sofferenza e quindi alla fine muore.

Il cervello è sicuramente l’organo più delicato del corpo umano, infatti sono sufficienti pochi minuti senza apporto di ossigeno per far morire irrimediabilmente le cellule nervose e causare così danni gravi e situazioni compromettenti per tante funzionalità vitali. Il battito del cuore può cessare a causa di infarti gravi e di lunga durata o o per la mancanza di ossigeno e quindi in caso di soffocamento. Certe volte può succedere che durante l’arresto cardiaco il sangue non riesce più a circolare perché il cuore si muove a ritmo irregolare e troppo veloce (questo avviene quando si ha la tachicardia). In queste situazioni il cuore non riesce a recepire la spinta efficace per pompare il sangue.

Nei casi in cui l’arresto è causato dalla fibrillazione ventricolare il defibrillatore può davvero fare la differenza tra la vita e la morte. Infatti erogando una scarica elettrica si pratica uno shock che interrompe la fibrillazione resettando il sistema elettrico del corpo umano e facendo ripartire le contrazioni delle sue fibre muscolari in modo ritmico e regolare. Inoltre è importante garantire nei minuti che intercorrono tra la perdita di coscienza e l’uso del defibrillatore almeno un minimo di flusso di sangue per rallentare il processo di morte dei tessuti organici. Questo è possibile praticando un massaggio cardiaco di rianimazione cardiopolmonare. Ma attenzione: il massaggio cardiaco deve essere praticato esclusivamente da personale competente e qualificata per farlo.

Vari tipi di defibrillatori

Ogni modello ha le sue specifiche caratteristiche e può generare delle scariche elettriche con la defibrillazione elettrica  trasmettendole tramite delle piastre metalliche che l’operatore deve porre sul torace e quindi sul cuore della persona in arresto cardiaco.

Tuttavia non tutti sanno che la defibrillazione elettrica è una precisa procedura medica che viene utilizzata in molti altri casi oltre l’arresto cardiaco. Infatti negli ospedali e nelle cliniche viene utilizzato per ripristinare il normale ritmo cardiaco dei pazienti affetti da aritmia e che quindi non presentano un normale ritmo sinusale (fibrillazione atriale). Esistono oggi anche dei modelli di defibrillatore impiantabile, degli strumenti adoperati nelle pratiche cliniche per prevenire pericoli di vita in individui a rischio.

Defibrillatore manuale

Il defibrillatore manuale esterno può essere utilizzato in associazione ad un secondo strumento medico per l’elettrocardiogramma e deve essere maneggiato esclusivamente dal personale medico. A livello funzionale i defibrillatori manuali non possono funzionare senza gli strumenti per l’elettrocardiogramma perchè solo in base al tracciato elettrocardiografico il dottore può valutare l’intensità della scarica elettrica da trasmettere al paziente.

Per questi motivi l’uso corretto del defibrillatore manuale necessita di una specifica preparazione professionale sul funzionamento e su eventuali complicanze oltre a competenze di lettura dei tracciati e il saper riconoscere i segnali di un’aritmia in corso. Quindi il defibrillatore manuale è un dispositivo usato esclusivamente in ospedale, clinica o su alcune ambulanze.

Defibrillatore semiautomatico e automatico

Il defibrillatore semiautomatico (DAE) analizza il ritmo cardiaco di una persona e stabilisce automaticamente l’intensità della scarica elettrica da emettere. Per questo motivo può essere usato anche da personale non medico, infatti chi lo adopera non deve emettere nessuna diagnosi: sarà l’attrezzatura stessa a definire il ritmo cardiaco e quindi a indicare la necessità di defibrillazione.

Solitamente i defibrillatori semiautomatici impiegano dai dieci ai venti secondi per misurare il ritmo cardiaco tramite le stesse piastre metalliche che servono per rilasciare la scarica elettrica. E’ importante notare che non si può passare all’erogazione dello schock elettrico nei casi in cui la macchina stabilisce che non sia necessario perché il pulsante viene automaticamente bloccato.

Invece nel momento in cui serve la scarica elettrico, l’operatore deve soltanto premere il pulsante di scarica – l’unica accortezza da avere è evitare che terze persone tocchino il paziente. In casi di emergenza qualsiasi persona può accedere e utilizzare un defibrillatore semiautomatico, anche chi non ha l’apposito patentino. La tecnologia di oggi ha fatto grandi passi in avanti, infatti i defibrillatori semiautomatici moderni hanno un sistema di indicazioni vocali che fornisce le istruzioni rendendo così lo strumento facilmente utilizzabile senza ledere la sicurezza propria e dell’individuo che ha bisogno della scarica elettrica.

Chi è interessato a ottenere il patentino può frequentare i tanti corsi appositi, che di solito con circa otto ore di lezioni tra parte teorica e parte pratica forniscono le competenze necessarie per l’uso corretto di un defibrillatore semiautomatico. Durante questi corsi si affronta anche la teoria della rianimazione cardiopolmonare, una sorta di procedura complementare alla defibrillazione.

Il defibrillatore automatico analizza il ritmo cardiaco e quindi stabilisce in completa autonomia la scarica elettrica da trasmettere alla persona in arresto emettendola senza alcun bisogno di manovra da parte di un operatore soccorritore. Quindi chi utilizza un defibrillatore automatico non deve fare nulla, basta semplicemente azionare lo strumento, posizionare le piastre metalliche sul torace della persona e quindi lasciare che il defibrillatore analizzi la situazione e eventualmente proceda con lo shock elettrico.