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Mango africano, proprietà medicinali e benefici

Potresti aver sentito parlare degli effetti benefici del mango africano o aver intravisto alcune notizie su questo frutto in quelle antipatiche pubblicità in pop-up con cui ci si imbatte sul web.

Il Mango africano è il carnoso frutto che si ricava dall’Irvingia gabonensis, una specie di alberi molto comuni nell’Africa occidentale.

In commercio esistono diversi integratori a base di mambo africano che sono consigliati per la sua capacità di aiutare a ridurre il grasso corporeo, contenere il peso e persino i livelli di colesterolo e leptina nei soggetti in sovrappeso.

Il mango africano è da sempre un punto fermo per molte tribù del Camerun e della Nigeria, e una caratteristica di queste tribù è la loro corporatura magra, così come la bassa incidenza su di esse di malattie cardiovascolari. Forse non è un caso.

La ricerca sul mango africano conferma come esso rechi effettivi benefici sul diabete e l’obesità, nonché sull’attività analgesica, antimicrobica, antiossidante e gastrointestinale.

Alcuni trattamenti etnomedicinali utilizzano la corteccia, i noccioli, le foglie e le radici del mango africano per porre rimedio a una serie di disturbi.

Nel tempo, sono stati svolti numerosi studi sugli effetti potenziali di un’applicazione industriale del mango africano nei prodotti alimentari, cosmetici e farmaceutici tra gli altri.

Botanica

L’albero di mango africano si trova nelle foreste tropicali dell’Africa ed è anche coltivato in fattorie in alcune zone dell’Africa centrale e occidentale.

L’albero può crescere dai 10 ai 40 m di altezza. Il fogliame è caratterizzato da un colore verde scuro e denso, mentre le foglie sono ellittiche. I fiori da gialli a bianchi si presentano in fasci o grappoli tra febbraio e marzo, mentre i frutti, quasi sferici, compaiono durante la stagione delle piogge, ossia tra luglio a settembre.

Non solo il frutto. Come detto in precedenza, i trattamenti etnomedicinali utilizzano la corteccia, i noccioli, le foglie e anche le le radici per porre rimedio a una varietà di disturbi. Ecco alcuni esempi.

Corteccia

  • La corteccia viene miscelata con olio di palma per il trattamento della diarrea e per ridurre un’eccessiva produzione di latte materno.
  • Le proprietà antibiotiche della corteccia aiutano a curare la pelle
  • I trucioli della corteccia dello stelo vengono consumati per via orale per trattare ernie, febbre gialla e dissenteria.
  • La corteccia bollita allevia il dolore dei denti.
  • In alcune parti dell’Africa, l’estratto della corteccia viene ingerito per produrre un effetto analgesico.
  • Gli steli dell’albero sono stati usati come bastoncini da masticare per aiutare a pulire i denti.

Semi

  • I chicchi in polvere fungono da astringenti e vengono applicati in Africa anche per le ustioni.
  • I semi vengono macinati in una pasta, nota anche come pane dika, apprezzata per le sue proprietà di addensanti alimentari.
  • Dai chicchi si produce anche una sorta di farina

Succo e polpa

  • Dal succo di mango africano viene prodotto un vino con una gradazione alcolica dell’8%, ottenuto dopo 28 giorni di fermentazione.
  • Il succo di mango africano viene utilizzato in zuppe, stufati o salse.
  • Il grasso estratto dal nocciolo è simile alla margarina o all’olio da cucina.
  • L’olio del nocciolo può fungere da legante in prodotti alimentari o farmaceutici.
  • La polpa viene utilizzata per preparare marmellate, gelatine e succo e viene consumata come dessert in tutta l’Africa occidentale e centrale.

Foglie

  • Le foglie di mambo africano sono usate dagli agricoltori come cibo per il bestiame.

Legno

  • Il legno viene utilizzato per realizzare bastoni da passeggio e supporti per tetti di paglia.

Composizione chimica

Nei semi freschi di mango africano è stata rinvenuta la presenza di ben 18 aminoacidi.

I semi sono inoltre una buona fonte di nutrienti e contengono diverse vitamine e minerali come calcio, magnesio, potassio, sodio, fosforo e ferro.

Usi farmacologici

La ricerca sul mango africano ha rivelato effetti benefici sul diabete e sull’obesità, nonché sull’attività antimicrobica, antiossidante e gastrointestinale.

Analgesico

In uno studio sui topi, l’attività analgesica di un estratto liquido dalla corteccia di mango africano era paragonabile, per potere narcotico, a quella della morfina.

Antiossidante

Diversi studi documentano l’attività antiossidante dei semi di mango africano.

Antimicrobica

Attraverso l’assunzione di estratti di foglie e radici di mango africano, è stata documentato un miglioramento della capacità inibitoria contro numerosi batteri e funghi.

Diabete

Gli effetti del mango africano sul diabete sono stati testati sugli animali. Estratti della sua fibra e della sua cellulosa sono state somministrate ad alcuni ratti diabetici per 4 settimane. Il risultato è stato un ridotto assorbimento del glucosio e una riduzione dei livelli colesterolo e trigliceridi nel plasma. Nei ratti, questi risultati sono stati sensibilmente riscontrati già entro appena 2 ore dall’inizio del trattamento.

Sebbene lo studio sia ancora limitato, è frequentemente accaduto che l’assunzione per 4 settimane di integratori a base di mango africano nei pazienti diabetici ne ha abbassato i livelli di glucosio nel sangue.

Motilità gastrica

Un altro studio svolto su alcuni topi, a cui è stato somministrato un estratto di foglie di mango africano, ha riportato nelle cavie una riduzione della motilità gastrica e una maggior protezione gastrointestinale contro la diarrea indotta dall’olio di ricino.

Obesità

Il consumo di integratori a base di mango africano nella dieta combatte l’obesità attraverso alcuni meccanismi chimici:

  • Effetto inibitorio sull’enzima coinvolto nella conversione del glucosio in grasso immagazzinato.
  • Effetto benefico sulla gamma dei recettori coinvolti nell’adipogenesi e nella sensibilità all’insulina.
  • Upregolazione dell’ormone proteico adiponectina che favorisce la sensibilità all’insulina e la funzione endoteliale.
  • Stimolazione della termogenesi

In occasione di uno studio sui topi, alcuni ratti sono stati alimentati con una dieta comune a cui veniva aggiunto 1 ml di olio di mango africano. Dopo 4 settimane il livello di grasso addominale era più basso, così come i livelli di glucosio nel sangue.

Mango africano e dimagrimento

L’estratto di mango africano è diventato popolare grazie al prestigioso riconoscimento del dottor Mehmet Öz, che oltre a essere un medico, negli Stati Uniti è anche una celebrità e un personaggio televisivo.

Nel settembre del 2010, il dottor Oz ha offerto una descrizione di questo frutto e lo ha presentato come una risposta per perdere chili indesiderati e avere una vita più sana.

Ci sono diversi motivi per i quali scegliere l’estratto di mango africano puro per perdere peso:

  •  È scientificamente dimostrato che favorisce la perdita di peso
  • Gli studi hanno dimostrato i primi risultati si vedono già dopo un solo mese
  • Favorisce il metabolismo dei grassi anche senza grandi cambiamenti nello stile di vita
  • Aumenta i livelli di energia
  • E’ un prodotto al 100% naturale
  • Migliora il profilo lipidico del tuo corpo, incluso l’abbassamento del colesterolo cattivo

L’estratto di mango africano puro ha ricevuto ottime recensioni dai suoi consumatori che affermano di avere più energia e si sono ritrovati a perdere peso in molti casi senza modificare di troppo né la proprio dieta né lo stile di vita.

Come funziona l’estratto di mango africano?

Prima di approfondire come il prodotto funziona nel bruciare i nostri grassi, è importante riepilogare il ruolo chiave che il metabolismo svolge nello sviluppo o nella riduzione del peso.

Un rallentamento del metabolismo implica un minor consumo di grassi, che a sua volta rallenta il processo di perdita di peso.

Al contrario, se il metabolismo aumenta, i grassi in eccesso accumulati nel corpo vengono sciolti drasticamente.

Controllo del metabolismo

La caratteristica più importante del mango africano come strumento contro il peso in eccesso è proprio nel favorimento del metabolismo.

Questo avviene attraverso un controllo che il prodotto riesce ad avere sull’adiponectina, un ormone chiave per il nostro metabolismo, essendo quello maggiormente responsabile dell’assunzione e del consumo di energia.

Controllo dei livelli di Leptina

Gli estratti di mango africano aiutano inoltre a regolare i livelli di Leptina.

Quando i livelli di leptina diminuiscono, è più difficile resistere  al desiderio di cibo, e mangiamo di più.

Quando i livelli di leptina aumentano, i cibi non sembrano più così irresistibili e smettiamo di mangiare a profusione.

L’estratto di mango africano puro aiuta i tuoi livelli di leptina a rimanere esattamente dove sarebbero al tuo punto di sazietà, quindi sarà molto più semplice seguire una dieta.

I livelli di leptina in genere diminuiscono quando si è a dieta con conseguente aumento delle voglie e del senso di fame, che è in una certa misura il motivo per cui così tante persone hanno difficoltà ad avere costanza.

Regolando il livello di Leptina, gli estratti di mango africano aiutano a diminuire il desiderio di cibo non necessario. Va da sé che sentendoti pieno, consumerai meno cibo e di conseguenza assumerai meno grassi.

Ci sono pochissimi prodotti al mondo in grado di incidere sulla produzione di Leptina. Il mango africano è uno di essi ed è così prezioso anche per questo.

Svuotamento gastrico

Infine, l’estratto di mango africano rallenta il processo di svuotamento gastrico. Ciò significa che il cibo rimarrà nello stomaco più a lungo e anche per questo il consumatore potrà gestire meglio eventuali desideri di cibo non necessario.

Nel complesso, i risultati della ricerca sono piuttosto notevoli e sono propensi a sostenere le teorie su come il mango africano possa essere un incredibile alleato nella lotta al peso in eccesso.

Cosa è bene sapere per scegliere un integratore di Mango Africano

Quando si acquista un integratore a base di mango africano, bisogna assicurarsi che sia privo di qualsiasi tipo di riempitivi o additivi.

Inoltre, bisogna stare alla larga dagli ingredienti sintetici aggiunti in quanto non solo non sono necessari al funzionamento, ma possono anche creare dei problemi e incidere sugli stati d’animo, generando nervosismo.

Infine, fai attenzione alle offerte di prove gratuite, perché la maggior parte di queste rappresentano truffe. Può essere molto difficile recedere da eventuali periodi di prova e inoltre gli integratori forniti di solito in questi casi contengono in realtà pochissimi semi di mango africano.

La raccomandazione è sempre quella di leggere gli ingredienti e prestargli attenzione, per non spendere soldi inutili e perchè scegliendo l’integratore giusto puoi perdere peso più facilmente.

Dosaggio

Alcuni studi clinici svolti sul mango africano suggeriscono che il giusto dosaggio di prodotto in polvere estratto dai semi del frutto, sia di 150 mg da assumere 30 minuti prima di pranzo e cena, oppure di 1.050 mg da assumere 3 volte al giorno 30 minuti prima dei pasti. L’estratto di semi di mango africano va assunto con un bicchiere di acqua calda.

Polveri, ma anche liquidi e capsule, sono in commercio presso numerosi produttori, i quali consigliano per l’appunto regimi di dosaggio da 150 mg da assumere due volte al giorno prima di consumare i pasti principali.

Controindicazioni ed effetti collaterali

Innanzitutto, l’uso di mango africano va assolutamente evitato nei soggetti che soffrono di allergia o ipersensibilità a uno qualsiasi dei componenti della pianta.

Poi, va riconosciuto inoltre che esistono alcuni potenziali effetti collaterali del mango africano che potrebbero rivelarsi quanto meno fastidiosi.

Studi clinici hanno riscontrato su un piccolo numero di soggetti lievi effetti collaterali dopo l’assunzione di prodotti a base di mango africano. Le reazioni avverse includevano mal di testa, secchezza delle fauci, flatulenza, disturbi del sonno e sintomi simil-influenzali.

Sulla pianta di Irvingia Gabonesis sono stati condotti una serie di test. Da essi, non sono stati riportati effetti collaterali gravi.

Ciò non toglie ovviamente che possibili effetti collaterali vengano segnalati in futuro.

Puoi svolgere le tue ricerche sull’estratto di mango africano e da esse ti renderai conto che nessuno ha mai segnalato l’Irvingia gabonensis come una pianta dagli effetti dannosi.

Se hai comunque dei dubbi sugli effetti collaterali, o se non sei ancora sicuro, puoi parlarne con il tuo medico. I tuoi dubbi verranno chiariti e sarai in grado di utilizzare gli integratori a base di estratto di mango africano senza alcun timore.

Gravidanza e Allattamento

Non esiste un numero consistente di informazioni sulla sicurezza e l’efficacia degli integratori a base di mango africano nelle donne in fase gravidanza o allattamento.

In mancanza di dati scientifici significativi è comunque meglio, per precauzione, evitare il consumo del prodotto per le donne che vivono queste condizioni e anche per gli stessi bambini.

Interazioni

Sono disponibili informazioni limitate sui risultati delle interazioni tra farmaci e prodotti a base di mango africano. Teoricamente, il mango africano può aumentare la probabilità di effetti collaterali di quei farmaci usati nel diabete e nel colesterolo alto.

Alcuni effetti collaterali inoltre possono anche essere osservati in pazienti alle prese con il trattamento a base di farmaci per l’obesità.

Poiché il mango africano ritarda lo svuotamento dello stomaco, i farmaci soggetti a prescrizione medica devono essere somministrati con cautela.

Tossicologia

Per testare l’eventuale tossicologia del mango africano e un potenziale rischio letale in caso di overdose, sono stati svolti ancora una volta degli studi sui topo. Tali studi di tossicità acuta non documentano decessi entro 24 ore o 7 giorni in seguito alla somministrazione di ben 1.6 kg di estratto di mango africano.

Tuttavia, bisogna sempre fare attenzione all’origine del prodotto: un rapporto del 2006 aveva infatti rilevato la presenza di funghi tossici e non destinabili al consumo umano in alcuni semi di mango africano che erano stati commercializzati nella Nigeria orientale.