Ausili e Dispositivi Sanitari

Etilometro, il migliore test dell’alcol

Guidare responsabilmente è un aspetto fondamentale che non va assolutamente sottovalutato, al fine di garantire la sicurezza ed il benessere del conducente e di tutti i passeggeri.

Il Codice della Strada prevedere il rispetto di varie norme e regole per evitare che spiacevoli inconvenienti possano accadere. Tra le stesse vi è l’accortezza di non assumere alcolici prima della guida, neppure in quantità ridotte o minime, poiché l’etanolo presente nelle bevande alcoliche rischia di rallentare i riflessi, alterare il sistema nervoso e ridurre il campo visivo. La legge italiana consente, come limite massimo, un quantitativo di 0,5 g/l di alcol nel sangue, oltre il quale viene considerato reato e presenta varie sanzioni di diverso grado, a seconda del tasso alcolico presente nel sangue.

A tal proposito vi è uno strumento che permette di calcolare il valore dell’alcolemia – ovvero la quantità di etanolo presente nel sangue -, l’etilometro.

 Come funziona

Per comprendere bene se si è superati il limite consentito di assunzione di alcol nel corpo, bisogna considerare vari fattori fisici, poiché l’alcolemia è influenzata da essi. Il tasso infatti varia a seconda del sesso, dell’età, del peso, della quantità di cibo consumato prima di averlo ingerito e dal grado di idratazione dell’organismo; un buon metodo utile a mantenere i valori alcolemici bassi è per l’appunto avere un corpo idratato a sufficienza.

Generalmente, comunque, il tasso alcolemico risulta avere un valore maggiormente elevato nelle donne e nei corpi aventi un’esile costituzione.

L’etilometro, come già accennato precedentemente, è uno strumento capace di rilevare la presenza di alcol nel sangue. Si tratta di un dispositivo alquanto piccolo, comodo da portare in giro.

In passato l’unico modo che permettesse la misurazione del tasso alcolemico era il prelievo del sangue, soltanto successivamente sono stati ideati dispositivi capaci di rilevarlo in base all’aria espirata, siccome in essa sono presenti particelle di alcol.

Esistono due tipologie di etilometro: quello chimico e quello elettrico. Ma vediamo insieme le differenze che li caratterizzano.

Etilometro chimico

Si tratta di un apparecchio il cui funzionamento è basato su una reazione chimica. Esso è dotato di un palloncino, di un boccaglio e di una fiala contenente vari sali che reagiscono alla quantità di aria espirata nel palloncino.

Esistono due categorie di etilometri chimici, quello con dicromato di potassio e quello senza. Siccome quest’ultimo è un tipo di sostanza che è stata recentemente considerata cancerogena, si preferisce l’uso del dispositivo che non la possiede.

Tuttavia rimuovendo i tappi presenti alle estremità della fiala, si eviterà anche di ricorrere al tipo di sostanza nociva.

Ponendo il palloncino ad un’estremità della stessa ed il boccaglio dall’altra, bisognerà semplicemente espirare in quest’ultimo e riempire il palloncino, scatenando la reazione che determinerà il tasso di alcolemia. Essa è al minimo se la reazione presenterà un colore bianco, viceversa se si avvicinerà al rosa.

Etilometro elettronico

Ciò che differenzia questo tipo di dispositivo da quello precedente è l’assenza dei sali scatenanti reazioni chimiche. L’etilometro è infatti provvisto di un rilevatore elettronico con display, collegato al boccaglio. Soffiando al suo interno, il sensore presente nel display rileverà la quantità di etanolo presente.

Per l’ottenimento di risultati maggiormente accurati è preferibile non fumare, né bere alcol 15 min prima del test.

Migliori etilometri da comprare online

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Livello di precisione

I modelli di etilometro presenti in commercio utilizzano quattro tipi di sensore aventi tecnologie differenti: a combustione catalitica, a semiconduttore, ad infrarossi, elettrochimici.

La differenza principale che li contraddistingue è la precisione, calcolata in base al margine di errore espresso in % su 0,5 g/l. Tale percentuale è correlata al punto di calibrazione, dunque aumenta con l’aumentare del punto di misura.

Di seguito elencate le differenze tra i tipi:

  • Sensori a combustione catalitica: si tratta di sensori presenti in modelli economici, chiamati anche “hot wire”; il margine di errore si aggira intorno ad una percentuale di +/- 30%.
  • Sensori a semiconduttore: si tratta di sensori presenti in modelli economici ad uso personale, i quali rilevano gas generici e presentano un margine di errore che si aggira intorno ad una percentuale di +/- 15%.
  • Sensori ad infrarossi: si tratta di sensori che presentano un margine di errore che si aggira intorno ad una percentuale di +/- 10%.
  • Sensori elettrochimici: si tratta di sensori sofisticati utilizzati dalle forze dell’ordine, presenti in modelli più costosi; il margine di errore si aggira intorno ad una percentuale di +/- 4%.

L’unità di misura su cui sono tarati gli etilometri varia a seconda della nazione in cui sono stati prodotti. In Italia la misura è calcolata in g/l, ma qualora fosse differente, è affidabile considerare l’equivalente in  ‰BAC (0,5 g/l sono equivalenti a 0,5 ‰BAC).

Praticità di utilizzo

Un altro aspetto fondamentale da considerare prima di acquistare l’etilometro è sicuramente la sua longevità, o meglio la quantità di test che è possibile effettuare prima che esso richieda il cambio.

I modelli più economici sono utilizzabili fino a 10 volte, mentre quelli più sofisticati arrivano a superare anche i 700 test totali.

Gli etilometri sono solitamente alimentati da pile stilo, sebbene esse non siano sempre incluse con l’acquisto. Alcuni modelli sono forniti di boccagli aggiuntivi che sostituiscono quello presente dopo il suo utilizzo; in tal modo si preserva l’igiene orale e permette l’utilizzo a persone differenti.

Struttura

L’etilometro è un apparecchio portatile dalle piccole dimensioni ed assolutamente pratico per il trasporto. Sebbene la compattezza e la maneggevolezza siano caratteristiche da tenere in conto, è bene considerare che – nonostante siano tra i più diffusi ed acquistati – gli etilometri aventi le dimensioni di un portachiavi non sono poi così affidabili. È consigliabile dunque optare per la scelta di modelli sì tascabili ma non estremamente compatti.

Il dispositivo è dotato di display più o meno ampio; tra i modelli più economici vi sono quelli aventi uno schermo LCD a due cifre, mentre tra i più moderni e sofisticati vi sono quelli a LED a tre cifre. Molti hanno la funzione di essere retroilluminati così da essere leggibili in condizione di scarsa illuminazione.

L’apparecchio presenta inoltre un pulsante posto sotto lo schermo che ha l’utilità di mostrare i risultati rilevati.

Funzioni

Tra i modelli di etilometro presenti in commercio vi sono alcuni aventi diverse funzioni oltre a quella base di rilevazione di alcolemia.

  • Impostazione dell’unità di misura: si tratta di una funzione che permette di impostare l’unità di misura adatta al luogo in cui si vive;
  • Allarme: si tratta di un segnale acustico e/o visivo che si attiva nel momento in cui il dispositivo rileva il livello massimo consentito di alcol nel sangue;
  • Memoria: si tratta di una funzione che permette di tener conto delle più recenti rilevazioni così da confrontarle con quelle precedenti e verificare il miglioramento del proprio stato fisico;
  • Spegnimento automatico: si tratta di una funzione che permette all’apparecchio di spegnersi dopo qualche minuto di inattività;
  • Connessione: si tratta di una funzione solitamente presente nei modelli più moderni, la quale permette una connessione con lo smartphone, così da usufruire di diverse funzionalità tramite un’applicazione scaricata su di esso. Questa, con l’inserimento di dati personali quali peso, altezza, sesso ed età, fornisce suggerimenti sulla modalità di recupero.

Etilometro blocca motore

Si tratta di un dispositivo portatile che è possibile installare all’interno dell’auto. La sua funzione principale è quella di bloccare il motore dell’auto una volta rilevato uno stato elevato di alcol nel corpo.

Il suo utilizzo non è obbligatorio, almeno in Italia, ma è possibile noleggiarlo o acquistarlo ad un prezzo che si aggira attorno ai €1200. Secondo uno studio dell’Università di Michigan tale apparecchio ridurrebbe dell’85% gli incidenti stradali fatali provocati dalla guida in stato di ebrezza.

Sanzioni

A seconda del quantitativo di alcol ingerito, vi sono i rispettivi effetti collaterali e le rispettive sanzioni applicate dallo Stato.

Di seguito elencate:

  • Da 0,5 a 0,8 g/l: gli effetti collaterali più comuni sono l’alterazione alla reazione di stimoli sonori e visivi e la riduzione di individuare gli oggetti in movimento. La sanzione comporta un pagamento che varia dai €500 ai €2000 e la sospensione della patente per 6 mesi.
  • Da 0,8 ad 1,5 g/l: gli effetti collaterali più comuni sono il vomito, la perdita di equilibrio, problemi nell’articolazione delle parole ed atteggiamenti socialmente inadeguati. La sanzione prevede un pagamento che varia dagli €800 ai €3200, sospensione della patente per 1 anno ed arresto per 6 mesi.
  • Oltre 1,5 g/l: gli effetti collaterali più comuni sono il vomito, le allucinazioni, la difficoltà nello stare in piedi e camminare, comportamenti violenti, compromissione dello stato psico-fisico. La sanzione prevede un pagamento che varia dai €1500 ai €6000, sospensione della patente per 1 o 2 anni con sequestro del veicolo, arresto da 6 mesi ad 1 anno.