Patologie

Permeabilità intestinale (Leaky Gut Syndrome)

La membrana intestinale costituisce una protezione molto importante per la salute. Tra le varie funzioni:

  • partecipa all’assorbimento dei nutrienti,
  • agisce sulla produzione di enzimi digestivi e di alcune vitamine,
  • funge da barriera protettiva,
  • è nella prima linea di difesa contro agenti pericolosi, batteri nocivi o composti tossici.

Un consumo eccessivo di carboidrati semplici come zucchero, prodotti a base di farina raffinata, bibite, ecc., può causare seri problemi di salute.

Se consideriamo anche lo stress generalizzato di cui la società mondiale soffre oggi, realizzeremo che le persone, oltre ad avere una dieta povera, mangiano con estrema velocità, ostacolando così l’assorbimento dei nutrienti, e questo è un fattore che può accelerare qualsiasi processo patologico, e renderà difficile il lavoro della barriera protettiva dell’intestino.

La combinazione di uno stile di vita sedentario e un’elevata assunzione di carboidrati semplici e prodotti raffinati può portare a conseguenze molto negative per la nostra salute.

Anche se non è ancora ben chiaro quali siano gli specifici fattori che inneschino questo processo in ogni sua parte, è verosimile credere che il combinarsi di più eventi contribuisca all’insorgenza della sindrome dell’intestino permeabile.

Introduzione all’intestino e al suo microbiota

Una dieta inadeguata, con un’assunzione eccessiva di carboidrati semplici e uno stile di vita sedentario, possono fornire una significativa alterazione del microbiota intestinale (insieme a tutta una serie di altri fattori).

Il microbiota intestinale è una miscela di batteri benefici e patogeni, quando la quota di ciascuna specie microbica viene modificata in modo drastico e improvviso si facilitano tutti i processi di infiammazione e si causa un danno significativo all’intestino, e successivamente a tutto il corpo.

Il nostro corpo ha circa 2 kg di batteri e la maggior parte di essi si trova nell’intestino. È la cosiddetta flora intestinale, il microbiota e il suo microbioma (il microbioma è l’insieme dei geni espressi da uno specifico microbiota).

È importante ricordare che è essenziale avere più batteri benefici nel corpo rispetto ai patogeni.

Il nostro cervello ha 100 miliardi di neuroni e il nostro intestino, ascoltate bene, 100 milioni. Certo, non si tratta di neuroni a tutti gli effetti, ma di strutture cellulari molto simili. È vero che abbiamo due cervelli, uno all’interno del cranio e uno dentro la pancia. Questi due organi sono creati dallo stesso tessuto, che durante lo sviluppo del feto, si divide in due parti che vanno al sistema nervoso centrale e al sistema nervoso enterico. Questi due sistemi sono collegati attraverso il nervo vago (il nervo cranico che corre dal tronco cerebrale all’addome). Questo asse è ciò che collega i due cervelli e ciò che spiega perché notiamo tanta tensione nello stomaco quando siamo nervosi.

È noto che il nostro intestino ha una certa autonomia nel suo funzionamento a causa del nucleo nervoso che ha, proprio come il cuore. Questo nucleo si collega direttamente con il sistema limbico del cervello. Ci sono alcuni casi in cui un’assunzione incontrollata di carboidrati semplici e un loro cattivo assorbimento possono favorire la comparsa di batteri intestinali patogeni che interferiscono con il corretto funzionamento dell’intesto e danneggiano le sue proprietà di assorbimento.

Il ruolo della Candida Albicans

Questi batteri favoriscono la crescita di Candida Albicans, che è responsabile della candidosi intestinali, ma anche delle più comuni candidosi delle donne nell’area genitale. Queste candide vivono nel nostro intestino, e se la loro quantità è eccessiva, possono penetrare nelle sue pareti.

È essenziale attirare l’attenzione sull’uso dell’aspartame come dolcificante, poiché la Candida ama l’aspartame, al contrario di quel che si creda. L’unione di Candida Albicans e aspartame forma un enzima chiamato Aspartico-Proteasi, che ha la forza necessaria per passare attraverso la parete intestinale penetrando nel sangue e raggiungendo il cervello. Ciò può creare un vero e proprio buco anche nella barriera emato-encefalica, entrare nel cervello (trasmutazione batterica) e inficiare la produzione di serotonina e dopamina causando la depressione.

La relazione obesità-depressione è diretta, poiché le persone obese e sedentarie di solito hanno un metabolismo molto lento che in molti casi è accompagnato da un cattivo assorbimento dei nutrienti. Ciò facilita il lavoro della Candida Albicans nel suo pellegrinaggio verso il cervello e di conseguenza si riscontra una diminuzione della dopamina e della serotonina. Da qui una delle cause della relazione obesità-depressione. Per questo motivo è molto importante controllare la Candida Albicans nel nostro corpo e uno dei modi più efficaci per farlo è controllando l’assunzione di prodotti raffinati.

È molto importante sottolineare che la nostra difesa immunitaria di prima linea proviene dall’intestino, quindi dobbiamo aiutare il nostro corpo a fare bene il suo lavoro praticando delle buone abitudini.

Il malfunzionamento dell’intestino indotto da disbiosi varie, e la presenta alterata di batteri, lieviti, virus e parassiti, genererà un aumento dei radicali liberi circolanti che possono causare molte malattie, tra cui un cancro. Anche la maggior parte delle malattie autoimmuni iniziano proprio nell’intestino.

Esiste un proverbio cinese, risalente a migliaia di anni fa, che appunto dice “la salute e la malattia iniziano e finiscono nell’intestino”.

Malattie autoimmuni e intestino

Un consumo eccessivo di carboidrati semplici e il loro scarso assorbimento possono causare lesioni all’intestino che coinvolgono direttamente la proteina della zonulina, che modula la permeabilità delle pareti digestive. Quando ciò si verifica, l’intestino diventa iper-permabile e lascia entrare le proteine ​​che non dovrebbero passare.

Succede anche con problemi legati al glutine. Ingerendo una proteina di glutine, in una persona sana questa viene disintegrata nel sistema digestivo e assorbita come amminoacido. Poiché vi è una maggiore permeabilità intestinale, le proteine ​​entreranno nel sangue senza essere adeguatamente digerite, il sistema immunitario le rileverà come un corpo estraneo e creerà anticorpi per combatterle, ed ecco il verificarsi della celiachia.

E questo fenomeno è sovrapponibile a quello che si verifica anche nella cosiddetta tiroidite di Hashimoto. Il corpo crea un anticorpo contro la proteina intrusiva, ma quell’anticorpo può anche attaccare la proteina che si trova nella parete della tiroide, la triroglobulina (TPO), avendo la stessa catena di aminoacidi della proteina intrusiva. È una malattia autoimmune che può essere causata da una eccessiva permeabilità della parete intestinale.

Questi casi vengono tutti ricondotti al fenomeno del mimetismo molecolare: anticorpi creati naturalmente per combattere una proteina intrusiva ed estranea al corpo attaccano strutture che hanno la stessa catena di aminoacidi facenti parte di organi e tessuti sani.

Una buona salute fisica e funzionale dell’intestino è essenziale per il corpo intero. Dipende dal fatto che i nutrienti vengano assorbiti correttamente e che le molecole tossiche o antigeniche che causano patologie non vengano catturate. L’integrità funzionale per quanto riguarda la permeabilità della barriera intestinale è essenziale per la salute.

Intestino permeabile, in cosa consiste

In pratica, la sindrome della permeabilità intestinale consiste in una sorta di graduale e lento distaccamento delle maglie tessutali che compongono la parete interna ed esterna dell’intestino. Allentandosi tra loro, queste maglie creano dei veri e propri minuscoli e impercettibili (anche alla vista degli esami endoscopici) forellini che permettono il passaggio non solo dei nutrienti che sarebbero dovuti esser assorbiti fisiologicamente, ma anche delle molecole più grandi e verosimilmente tossiche.

La barriera intestinale, di norma, regola selettivamente il passaggio di sostanze tra l’interno dell’intestino (il lume intestinale) e il flusso sanguigno. Questo trasporto attraverso la barriera intestinale può essere fatto in due modi:

  • attraversando le cellule intestinali (enterociti), quindi per via transcellulare,
  • o passando tra due cellule adiacenti, via paracellulare.

Gli enterociti sono le cellule più abbondanti del monostrato intestinale e principalmente sono responsabili dell’assorbimento dei nutrienti e della secrezione di acqua e cloro nel lume intestinale. L’epitelio intestinale ha, oltre alla sua funzione di assorbimento, il compito di respingere sostanze che potrebbero essere dannose per il nostro corpo.

Gli enterociti sono collegati tra loro grazie alle giunzioni intercellulari, che sono proteine ​​dinamiche che possono aprire o chiudere il percorso paracellulare e impedire alle molecole “grandi” di oltre 50 Å (angström) di intrufolarsi, (parliamo di qualcosa di simile a 5 milionesimi di millimetro). Il trasporto tra queste cellule è ciò che è noto come permeabilità intestinale.

In questo scenario, le sostanze fuoriuscite dalla parete intestinale allargata, si diffondono nel corpo andando ad intaccare diverse zone dove non dovrebbero trovarsi. Ecco che si verifica la cosiddetta Leaky Gut Syndrome, che tradotto vuol dire proprio “sindrome dell’intestino gocciolante”.

L’aumentata permeabilità intestinale o la sindrome dell’intestino permeabile è una patologia che è comunemente correlata all’intolleranza alimentare. È anche associata a:

  • sindrome celiaca,
  • eczema atopico,
  • giardiasi cronica,
  • morbo di Crohn,
  • candidosi intestinale,
  • diverse malattie autoimmuni.

L’iper-permeabilità è considerata anche essere un fattore importante nella patogenesi della spondilite anchilosante e dell’artrite reumatoide, oltre che in una serie sconfinata di altre condizioni patologiche.

L’intestino tenue ha in funzione la digestione e l’assorbimento dei nutrienti e allo stesso tempo è dotato di una barriera che preserva il corpo dai composti tossici e le macromolecole presenti al suo interno. L’alterazione di queste funzioni può avere effetti molto dannosi sulla salute.

La permeabilità intestinale può essere influenzata da diversi altri fattori:

  • infezioni intestinali,
  • carenza di IgA secretoria,
  • alimenti allergenici,
  • prodotti tossici,
  • alcolismo e farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS),
  • stress,
  • stato di infiammazione globale dovuto a infezioni o altre patologie.

Nei pazienti con artrite, la cui patogenesi può essere causata da un’alterazione della permeabilità intestinale, ciò può essere ulteriormente accentuato dall’azione dei FANS che di solito sono prescritti in maniera massiva malattia.

Cause patologiche della permeabilità intestinale

Le principali patologie direttamente correlate ad un aumento della permeabilità intestinale sono riassunte qui in base alla categoria di provenienza. Si tratta di patologie che causano la suddetta condizione di Leaky Gut.

Cause di origine digestiva

Sono provenienti da lesione diretta dei componenti alimentari sui villi e sulla struttura della parete intestinale o carenze di detta mucosa. Si tratta di:

  • allergie alimentari (IgE mediate),
  • intolleranze alimentari (IgG mediate, anche se questo parametro è ormai considerato non significativo),
  • deficit di secrezione di IgA,
  • IBS (sindrome dell’intestino irritabile),
  • morbo di Crohn,
  • celiachia.

Cause iatrogene

Farmaci antinfiammatori non steroidei, abuso di alcol, terapia antibiotica prolungata, stress iperosmolare, chemioterapia, radioterapia sono i fattori scatenanti.

Cause dovute a infezioni gastrointestinali

Le infezioni acute sono causa di una generalmente temporanea permeabilità, quindi le maglie intestinali ripristinano la normalità una volta risolto il problema scatenante, le condizioni croniche sono invece più debilitanti nel lungo periodo:

  • disbiosi intestinale causata da batteri, lieviti, virus, parassiti,
  • giardiasi cronica,
  • candidosi cronica,
  • spure tropicale.

Cause indirette (digestive)

Con meccanismi indiretti dovuti a patologie extraintestinali che comunque agiscono in qualche modo sull’apparato gastroenterico:

  • pancreatite acuta,
  • cirrosi epatica,
  • ittero ostruttivo.

Cause indirette (non digestive)

In questo caso il rapporto tra l’eziologia della permeabilità intestinale e la malattia stessa è quantomai curioso, in quanto non vi è alcun apparente legame tra le cose ma un’evidenza praticamente riscontrabile anche a livello statistico oltre che strettamente sintomatologico (questo secondo aspetto ancora più importante del primo, poiché la patologia può verificarsi con particolare veemenza in soggetti predisposti).

Le condizioni scatenanti più probabili sono:

  • stress,
  • artrite reumatoide e patologie articolari,
  • patologie dermatologiche croniche (eczema atopico),
  • sindrome di Reiter,
  • fibrosi cistica,
  • spondilite anchilosante,
  • schizofrenia,
  • cancro.

Conseguenze di una maggiore permeabilità intestinale

Tra le molte conseguenze dell’aumento della permeabilità intestinale possiamo riconoscere due macro-aree, una relativa ai sintomi e una relativa alle conseguenze dirette sul corpo umano (che si verificano indipendentemente dai sintomi).

Non tutti i pazienti sono infatti sintomatici, tuttavia, quando il quadro sintomatologico si manifesta risulta essere piuttosto invalidante addirittura per la vita di tutti i giorni.

Le conseguenze sono:

  • ingresso massiccio di antigeni in tutto il corpo,
  • immissione massiccia nel circolo sanguigno di agenti patogeni,
  • immissione massiccia di tossine,
  • immissione di alimenti scarsamente digeriti (peptidi, proteine, disaccaridi, polisaccaridi, lipidi),
  • malattie infiammatorie,
  • malattie autoimmuni,
  • allergie alimentari (IgE mediate),
  • intolleranze alimentari gravi.
  • infezioni batteriche o fungine sistemiche,
  • infezioni opportunistiche nelle sindromi da immunodeficienza,
  • sovraccarico della funzione di disintossicazione epatica e affaticamento dovuto all’alto consumo di ATP in questo processo.

Il nostro intestino ha un’importante rilevanza per la nostra salute, perché è anche il più grande deposito di radicali liberi nel nostro corpo.

Abbiamo più batteri nell’intestino rispetto alle cellule del corpo.

Molti neurotrasmettitori sono prodotti nell’intestino.

La serotonina è prodotta nel 95% nel nostro intestino.

La dopamina (ormone del piacere) è prodotta per il 50% nell’intestino.

L’acetilcolina (che aiuta la memoria) è prodotta anche in parte nell’intestino.

Molte sostanze che fanno parte della produzione di neurotrasmettitori che combattono la depressione dipendono da altre sostanze che l’intestino deve assorbire.

Non solo l’assunzione dei nutrienti è sufficiente a sorreggere un corpo umano, questi devono essere ben assorbiti e metabolizzati dal corpo, cosa che in un intestino permeabile non avviene.

Un malfunzionamento dell’intestino può influenzare direttamente la produzione di serotonina e, di conseguenza, una riduzione nella produzione di melatonina, che può influire negativamente sulla qualità del sonno e sull’eliminazione dei radicali liberi, aumentando la possibilità di malattie gravi e contrastando pesantemente il riposo, causando astenia, stanchezza e altre condizioni di fatica.

Inoltre, un intestino permeabile apre la strada a una grandissima produzione e liberazione di citochine infiammatorie che agiscono pesantemente sul bilancio salutare del corpo, aumentando lo stato di infiammazione e facendo sentire sempre peggio chi sia affetto da questa sindrome.

Permeabilità intstinale ed esercizio fisico

L’esercizio fisico ha un’importante rilevanza nel mantenimento del sistema immunitario. Un’interessante pubblicazione sul British Medical Jornal ha mostrato che un gruppo di atleti di rugby aveva una maggiore varietà e quantità di batteri intestinali, in particolare una specie di batteri appartenenti al genere Akkermansia, che è associata a tassi più bassi di obesità ed è la specie microbica responsabile delle funzioni antinfiammatorie del corpo.

Pare dunque esserci una relazione importante tra esercizio fisico, microbiota, immunità dell’ospite e metabolismo.

Un’altra indagine ha scoperto che periodi di esercizi ripetitivi con intensità relativamente moderata possono avere effetti protettivi sul tratto gastrointestinale. Vi sono forti indicazioni che l’esercizio fisico riduca il rischio di cancro al colon fino al 50%.

Esistono prove meno convincenti per la colelitiasi e la costipazione. L’attività fisica può ridurre il rischio di diverticolosi, sanguinamento gastrointestinale e malattia infiammatoria intestinale, sebbene ciò non possa ancora essere dimostrato con fermezza.

Finora, i meccanismi sottostanti sono scarsamente compresi nonostante la diminuzione del flusso sanguigno gastrointestinale, anomalie neuroimmunoendocrine, aumento della motilità gastrointestinale e rimbalzo meccanico durante l’esercizio che potrebbero favorire un buono stato di salute intestinale.

È importante tenere presente che il rapporto esercizio fisico-stress è invece molto rilevante per il corretto funzionamento dell’intestino e, di conseguenza, per il miglioramento della salute. La pratica regolare dell’esercizio fisico è in grado di controllare i livelli di ACTH e cortisolo riducendo drasticamente gli effetti dannosi dello stress in tutto il corpo.

Permeabilità intestinale e stress

Durante una fase di stress, il corpo prepara i suoi sistemi di difesa. Questa situazione provoca un aumento del flusso sanguigno, portando così più ossigeno, aumentando il tono muscolare ed essendo più attenti, costantemente, a qualsiasi stimolo.

Il cuore si attiva, i muscoli si contraggono, lo stomaco si contrae, la pressione sanguigna aumenta e può raggiungere livelli molto alti, i livelli di adrenalina aumentano considerevolmente.

Nell’intestino si verifica:

  • la diminuzione dell’assorbimento dei nutrienti,
  • la diminuzione dell’ossigenazione dell’intestino,
  • circa cinque volte meno flusso sanguigno nel sistema digestivo, il che provoca una diminuzione del metabolismo,
  • un’enorme diminuzione della produzione enzimatica.

Con l’obiettivo di affrontare il pericolo imminente, il nostro corpo sperimenta questi cambiamenti metabolici volti ad aumentare la forza e l’energia, ma se questa minaccia non esiste, il nostro corpo soffre in modo enorme senza un perché, poiché tutti gli strumenti di difesa che sono stati preparati al pericolo non verranno utilizzati.

Non essendo utilizzata, questa energia deve essere dispersa in qualche modo. La pratica dell’esercizio fisico è uno dei modi migliori per affrontare situazioni come queste. In assenza di esercizio fisico, questa energia si accumula sotto forma di tensione e le conseguenze sono:

  • ipertensione,
  • tachicardia,
  • mal di testa,
  • contratture,
  • mal di schiena,
  • mancanza di concentrazione,
  • disturbi intestinali,
  • disturbi della sfera psichica come ansia, depressione, attacchi di panico, etc.

In questa condizione molti ormoni sono bloccati, tra cui quelli del benessere, (la dopamina e la serotonina primi tra tutti).

E, udite udite, una delle reazioni estreme del corpo si riversa proprio sull’intestino e consiste o nel vomito o nell’urgenza insostenibile di defecare, andare di corpo.

È un modo in cui il corpo deve lasciare l’organismo libero dal carico, una reazione naturale nei mammiferi che si verifica in uno stress acuto e che ha l’obiettivo di metterci al sicuro in situazioni di vero pericolo.

Il problema si verifica quando un individuo soffre di stress cronico e può provare le stesse sensazioni di stress acuto per lunghissimi periodi di tempo, abituandosi a gestire le fuoriuscite di questa energia ma covandola dentro inconsapevolmente. In questa particolare condizione si può verificare un danno lento ma definitivo all’intestino, che non venendo stimolato a reagire istintivamente tramite vomito o emissione di feci incontenibile grazie al nostro controllo, sviluppa lentamente una vera e propria malattia.

Diagnosi e cura della permeabilità intestinale

Una vera e propria cura non è ancora stata sviluppata, anche perché una vera e propria diagnosi non è stata ancora portata a termine con certezza.

Esistono alcuni sistemi diagnostici come una speciale scintigrafia che tramite un radiofarmaco immesso nel corpo, qualora venga espulso dalle urine a distanza di diverse ore, dimostri come questo sia passato dal lume interno dell’intestino verso l’esterno, testimoniando la permeabilità della parete intestinale.

Cosa possiamo fare dunque fare?

Eliminare le cause scatenanti note come lo stress, controllare le malattie digestive e, sopperire alla mancanza di vitamine B6 e zinco, che sono coinvolti nella produzione di prostaglandine e hanno un effetto antinfiammatorio.

Bisogna poi bere molta acqua al giorno, almeno due litri. Aggiungere alla nostra dieta i probiotici naturali, come yogurt di capra o kefir, e procedere con l’integrazione di probiotici e prebiotici consigliata da uno specialista (poiché esistono specifici prodotti per il miglioramento della permeabilità intestinale).

Arricchire la nostra dieta con cibi contenenti zinco. Evitare caffè, tè o alcolici, nonché aspirina, FANS, paracetamolo e simili.

Integrare la L-glutammina, un amminoacido non essenziale, sintetizzato dal corpo in condizioni di particolare urgenza come le infezioni o i gravi traumi; la sua importanza è dovuta al fatto che è un componente di base del tessuto connettivo del tratto gastrointestinale, quindi, se c’è un deficit di questo aminoacido, c’è il rischio che le mucose diventino permeabili e che le situazioni sopra menzionate siano favorite.

È conveniente aggiungere L-arginina alla glutammina poiché la prima aumenta i globuli bianchi ed è coinvolta nella sintesi del glutatione, e quindi fa fronte alla debolezza immunitaria che si verifica in un quadro di aumentata permeabilità intestinale. Ovviamente, sia glutammina che arginina devono essere dosate da un specialista.

D’altro canto, lo xilloglicano si è dimostrato utile nel migliorare la permeabilità intestinale, aumentando la quantità e la qualità dello strato di muco della barriera intestinale. Al momento esiste un prodotto medico commercializzato che contiene xilglucano, prebiotici e proteine ​​vegetali che si è dimostrato efficace in questo scenario.